Impianto dentale: cos’è e da cosa è cosituito
Le fasi dell’implantologia
Quando la quantità di osso non è abbastanza
L’implantologia dentale è quell’insieme di tecniche chirurgiche che si attuano con l’obiettivo di riabilitare funzionalmente un paziente attraverso l’uso di impianti dentali, come dispositivi inseriti chirurgicamente nell’osso mascellare o mandibolare. Grazie all’implantologia, infatti, è possibile sostituire uno o più elementi dentari persi con radici artificiali realizzate in titanio, mediante un processo che prende il nome di osteointegrazione e che potrà consentire la successiva applicazione di una protesi fissa.
Il trattamento di implantologia non risulta doloroso in quanto, prima dell’operazione, il paziente sarà sottoposto ad anestesia locale, per ridurre al minimo il disagio provocato dall’intervento chirurgico; inoltre, nella fase successiva all’operazione, verranno prescritti i farmaci necessari per controllare al meglio l’eventuale insorgenza di dolore post operatorio.
L’impianto dentale consiste in una piccola vite in titanio, la quale è progettata appositamente per sostituire la radice di un dente naturale che, per qualche motivo, è caduto: la vite viene inserita nell’osso precedentemente occupato dai denti naturali.
L’impianto dentale è composto solitamente da tre elementi:
Gli impianti dentali andranno ad integrarsi con l’osso diventando un ottimo punto di ancoraggio per il dente sostitutivo e grazie al titanio, materiale biocompatibile, l’operazione sarà assolutamente sicura e a impatto estetico nullo.
L’intervento di implantologia è sempre preceduto da una fase di analisi preliminare, che comprende una visita in cui saranno effettuate radiografie e calchi in gesso, così da programmare il trattamento nei modi e tempi più idonei al paziente.
Successivamente vi sarà la fase di preparazione all’intervento di implantologia, durante la quale il professionista farà accomodare il paziente in un ambiente sterile e somministrerà l’anestetico locale.
La fase seguente è quella vera e propria dell’intervento chirurgico e dunque dell’inserimento dell’impianto dentale.
Al termine dell’operazione il professionista fornirà al paziente le raccomandazioni e la terapia necessaria, generalmente della durata di una settimana.
Vi sono casi in cui la quantità di osso presente non è sufficiente a garantire la stabilità dell’impianto: la protesi, in questa situazione, non può ossointegrarsi e risulterebbe instabile e poco sicura.
Questi pazienti potranno tuttavia essere sottoposti al trattamento di implantologia, previa esecuzione di un intervento di rigenerazione ossea: il professionista, in questo caso, favorirà la crescita e la deposizione di nuovo tessuto osseo, attraverso l’utilizzo di materiale biocompatibile appositamente studiato.
Qualora l’intervento di rigenerazione ossea non fosse possibile, si ricorrerà all’utilizzo di nuove tecniche (come impianti a diametro ridotto o mini impianti) che consentono il posizionamento dell’impianto anche con un supporto osseo che non sarebbe altrimenti ritenuto sufficiente.